I Divi della mia adolescenza e anche oltre...
 
 

Catherine HepburnPrima, in assoluto: Katherine Hepburn. Fino dalla metà degli anni ’30, (Incantesimo, Primo amore, La gloria del mattino, Susanna, Palcoscenico, Scandalo a Filadelfia)  bevevo, assorbivo il suo fascino, mi nutrivo della sua spregiudicatezza, della sua gaiezza sempre sul bordo della lagrima, dei suoi zigomi divini, della sua eleganza senza pari nella generale pacchianeria hollywoodiana (che non risparmiava nemmeno la Garbo).
Era magra, flessuosa, scattante, nevrotica, luminosa da dentro, come una lampada di Tiffany. E dietro di me, nei cinemini fumosi che frequentavo , (due film - 1 lira) spesso qualche romanaccio sbracato commentava:  “‘Mmazzete quant’è brutta! Pare ‘n teschio!”  Ecco: io, così brutta e così teschio avrei voluto essere con tutta me stessa.

Poi c’è stato il mio dio: Fred Astaire. Un miracolo. “Il più grande ballerino del secolo” hanno decretato perentoriamente Bob Fosse e Roland Petit. Forse esageravano; nel secolo ci sono stati anche Nijinski, Nureyev, Eric Bruhn, Barishnikov…. Sì. sì, tutto giusto…

Ma lui… lui era la Grazia incarnata,  l’Eleganza, la Fantasia, la Follia, la promessa di un mondo migliore dove non esisteva violenza, prevaricazione, morte. Il suo Dancing in the Dark Guarda il video con Cyd Charisse, in Spettacolo di varietà (Band Wagon), Ginger Rogers e Fred Astaireuna sera sono stata capace di vedermelo tre volte di fila, rimettendo il nastro daccapo. In un lungo viaggio negli States, coast to coast, nel 1988, andai apposta a Omaha (Nebraska), città peraltro bruttina, solo per vedere dove lui era nato. (Ci è nato anche Marlon Brando, se è per questo. Ma il saperlo mi dava meno emozione).

Poi c’era la coppia Myrna Loy William Powell (i vari Uomo Ombra ecc.  Loro erano Nick e Nora. Li amavo). Li  amavo perché erano il contrario dei miei genitori. Erano spiritosi, tolleranti, arguti. Riscattavano la problematica cupezza della mia famiglia, non a caso soprannominata “la famiglia Karamazov”.

Cary GrantDeanna Durbin, faccia un po’ da patata, ma un bel sorriso. Cantava, insomma, trillava come un fringuello. Fece anche un film con Leopold Stokowskj  (Cento uomini e una ragazza), il grande direttore d’orchestra che fu anche amante della Garbo e trascorse con lei una famosa vacanza a Ravello. La Durbin ebbe come partner , in delizioso film che s’intitolava La prima è stata Eva, nientemeno che il grande Charles Laughton.  Deanna aveva la mia stessa età, portava, come me, i calzini corti, ma era una diva, e io la invidiavo con tutto il cuore.

Cary Grant – Fin da allora, e poi per sempre, l’uomo che avrei voluto mi invitasse in un bel ristorante, mi aprisse la portiera della macchina, si alzasse in piedi quando mi avvicinavo al tavolo, mi guardasse come fossi l’unica donna della sala, mi facesse ridere con amabili sciocchezzuole. Niente di amoroso, di passionale con lui, ma una gradevolezza del vivere, una umoristica ed amabile superficialità di rapporto che mi affascinava perché mi era sconosciuta.

 
 
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